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Si tratta di uno dei forti realizzati a fine ‘800 per la difesa della Capitale. Ma durante la Seconda guerra mondiale ospitò diverse esecuzioni di oppositori, diventando un simbolo della Resistenza romana.
Realizzato tra il 1877 e il 1883 su un’area di circa undici ettari era uno dei 15 fortini della prima fascia di difesa di Roma.
Progettato come postazione d’artiglieria, venne successivamente trasformato in caserma e deposito militare.
Durante il periodo fascista fu adibito a luogo di esecuzione delle sentenze di morte del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Il 17 giugno 1932 vi vennero fucilati il repubblicano Domenico Bovone e l'anarchico Angelo Sbardellotto, rei di aver progettato attentati alla vita di Mussolini.
Fra l'11 ottobre 1943 e il 3 giugno 1944, nel periodo dell'occupazione tedesca di Roma, vi furono eseguite, per ordine del Tribunale militare di Guerra germanico le fucilazioni di settantasette partigiani. Tra questi il 3 aprile fu ucciso don Domenico Morosini, protagonista del film Roma città aperta di Rossellini.
Tra il 1944 e il 1945 vi furono fucilati anche Pietro Caruso e Pietro Koch, condannati a morte dall'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo.
Un monumento, posto all’ingresso nel 1967, ricorda i nomi dei patrioti uccisi durante la guerra.
Nel dopoguerra Forte Bravetta è stato adibito dall’Esercito a deposito di munizioni. Dismesso dai militari, è passato alle competenze del Demanio Pubblico e, dal 2009, è di proprietà del Comune di Roma che lo ha destinato alla memoria collettiva.
In data 9 settembre 2009 il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha inaugurato in questo luogo il "Parco dei Martiri", un nuovo giardino comunale di dieci ettari aperti al pubblico, consacrato alle vittime del nazifascismo. Nel corso della cerimonia è stato piantato un ulivo simbolo di pace donato dal Fondo Nazionale Ebraico e proveniente da Gerusalemme.
In occasione della riapertura al pubblico avvenuta nel giugno 2011, si è proposto di instaurare negli edifici del forte un "Museo della Memoria".
L’area fa parte della Riserva Naturale Valle dei Casali tra la via Aurelia e la via Portuense.